Il modello Sudafricano per la lotta alla corruzione
La Corte Costituzionale sudafricana ha recentemente assunto un ruolo importante nella lotta alla corruzione. Sebbene la legislatura sia ancora imperfetta in materia, e questo potrebbe impedire la piena messa a punto delle decisioni prese dalla Corte, la sua storia nella battaglia alla corruzione ha tutte le premesse per evolversi al meglio.
È un chiaro esempio, infatti, di come una corte costituzionale possa costituire uno strumento importante persino in un ambiente politico ostile.
Il suo primo successo può essere considerato la sentenza Glenister contro Presidente del Sudafrica: un caso del 2011, nel quale la corte rinvenne come la costituzione preveda un obbligo governativo alla creazione di un effettiva unità anticorruzione. Nel 2013, inoltre, due giudici della Corte si rifiutarono di sottostare alle richieste di un giudice di primo grado che chiedeva venissero emesse sentenze favorevoli al presidente della Repubblica Sudafricana Jacob Zuma, che aveva già nominato sei degli undici giudici, minandone così l’indipendenza. Fu proprio lo scandalo a facilitare un cambio di atteggiamento da parte del parlamento verso la corte stessa. Questi significativi episodi suggeriscono che in aree sistematicamente corrotte è proprio questa istituzione a poter raccogliere le speranze dei riformisti che cercano un baluardo e uno strumento di cambiamento.
Il modello non è però facilmente esportabile per l’unicità delle circostanze in cui opera. Mentre la scena politica, dall’apartheid in poi, è sempre stato dominata dalla presenza dell’African National Congress (ANC), i cui estesi interessi politici avrebbero facilmente potuto intaccare l’indipendenza della corte rendendola mero strumento per la persecuzione di nemici politici, è l’insolita cultura del sistema giudiziario sudafricano ad aver preservato l’autonomia dell’organismo. I primi avvocati della corte hanno adottato un atteggiamento tale da rendere la pratica della giurisprudenza un processo apolitico di deduzione logica. Il loro interesse in una società più equa e democratica ha creato un terreno fertile per portare al successo gli sforzi anticorruzione.
Hanno contribuito alla causa anche altri fattori: la totale assenza di casi di corruzione interni alla corte, il conferimento di ampi poteri da parte della costituzione, il riconoscimento della legislazione internazionale come principio guida. Le peculiarità dell’ambiente, della costituzione che rispetta e della sua storia, rendono il caso sudafricano un unicuum. Difficilmente quindi, questo può costituire un modello utile per gli altri paesi, ma può senz’altro essere fonte di grande ispirazione.
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