Libera Terra
Notizia di queste ultime settimane è la scomparsa del noto regista italiano Francesco Rosi (1922-2015), autore di film di grande contemporaneità tra cui “Le mani sulla città”(1963), grazie al quale riceve il Leone d’Oro. Quest’opera di impegno civile e denuncia è ambientato nella sua città natale, Napoli, martoriata dal fenomeno della speculazione edilizia e della corruzione, senza esser mai nominata la Camorra. “L’aspetto negativo della speculazione immobiliare non consiste soltanto nella distruzione della città e nell’aspetto caotico che essa assume, ma anche nella distruzione di una cultura a vantaggio di un’altra in cui l’uomo non trova più posto” ribadì Rosi.
Il film, attraverso il costruttore edile e consigliere comunale Edoardo Nottola, mostra uno spaccato dell’Italia post-bellica analizzando le dinamiche collusive tra interessi politici, economici, privati. Rimane emblematico come questo personaggio riesca a spiegare cosa sia la speculazione edilizia:
“Lo so che la città sta là e che da quella parte sta andando perché il piano regolatore così ha stabilito. Ma è proprio per questo che noi da là la dobbiamo fare arrivare qua. […] La città va in là e questa zona agricola quanto la puoi pagare oggi… trecento, cinquecento, mille lire al metro quadrato? Ma domani questa terra, questo stesso metro quadrato, ne può valere sessanta, settanta mila. Eppure di più. Tutto dipende da noi, il cinquemila % di profitto. Eccolo là, quello è l’oro oggi”.
Nel rapporto del 2014 Consumo di suolo in Italia, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) scrive di una copertura artificiale del suolo nel nostro paese che viaggia in media a più di 7 mq al secondo da oltre 50 anni. La conversione del territorio in aree urbane spesso rappresenta la perdita di aree agricole naturali ad alto valore ambientale. Non solo, può essere causa di alterazioni e distruzione di fauna e flora ma anche del dissesto idrogeologico, un problema quest’ultimo di cui oggi assistiamo ai suoi terribili effetti con le recenti tragedie sul nostro territorio. Difendere il suolo dal suo uso dissennato significa mantenere l’equilibrio dell’intero ecosistema e conservare il patrimonio naturale.
I dati parlano ancora di sfruttamento del territorio ed ecomafie. Secondo l’ultimo rapporto del 2014 stilato da Legambiente, sono 29.274 le infrazioni accertate nel 2013, il 25% nel settore agroalimentare, il 22% rispetto alla fauna, il 15% ai rifiuti e il 14% al ciclo del cemento.
E’ proprio il caso di riascoltare le parole di Peppino Impastato e Salvo che dall’alto di Monte Pecoraro, guardando l’aeroporto di Punta Raisi dopo la costruzione della terza pista, dicono:
PEPPINO: Sai cosa penso?
SALVO : Cosa?
PEPPINO: Che questa pista in fondo non è brutta. Anzi
SALVO [ride]: Ma che dici?!
PEPPINO: Vista così, dall’alto … guardandosi intorno sale qua e si potrebbe anche pensare che la natura vince sempre … che è ancora più forte dell’uomo. Invece non è così. .. in fondo le cose, anche le peggiori, una volta fatte … poi trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere! Fanno ‘ste case schifose, con le finestre di alluminio, i balconcini … mi segui?
SALVO: Ti sto seguendo
PEPPINO:… Senza intonaco, i muri di mattoni vivi … la gente ci va ad abitare, ci mette le tendine, i gerani, la biancheria appesa, la televisione … e dopo un po’ tutto fa parte del paesaggio, c’è, esiste … nessuno si ricorda più di com’era prima. Non ci vuole niente a distruggerla la bellezza …
SALVO: E allora?
PEPPINO: E allora forse più che la politica, la lotta di classe, la coscienza e tutte ‘ste fesserie … bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza. Insegnargli a riconoscerla. A difenderla. Capisci?
SALVO: ( perplesso) La bellezza…
PEPPINO: Sì, la bellezza. È importante la bellezza. Da quella scende giù tutto il resto.
SALVO: Oh, ti sei innamorato anche tu, come tuo fratello?
A conclusione del dialogo:
PEPPINO: Io la invidio questa normalità. Io non ci riuscirei ad essere così…
Alcune iniziative che dicono basta a colate di cemento irresponsabile: Stop al consumo di suolo, Salviamo il paesaggio .
Letture consigliate: “La speculazione edilizia” (1963) di Italo Calvino.
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