Nero su bianco in Nuova Zelanda
NZRU: “We want rugby to remain an honest test of skill and ability. Our sport has a good record, but we can’t take it for granted”. 2000 giocatori, team management, e altri affiliati firmeranno l’impegno anti-corruzione.
Tutti sanno che lo sport più in voga nel continente oceanico è il rugby. E’ così che in questi ultimi giorni New Zealand Rugby Union (NZRU) ha deciso di preservare lo spirito di gioco e la sua trasparenza intraprendendo una campagna educativa. Cuore dell’iniziativa è l’Anti-Corruption and Betting Regulations che si allinea con la normativa International Rugby Board.
Questa si incentra su una serie di misure e sanzioni applicabili nel gioco a livello internazionale, professionistico, semi-professionistico, e in generale a qualsiasi livello in cui i giocatori vengano pagati. L’obiettivo è quello di conservare il rugby libero dalla corruzione, ponendo una certa attenzione sulle informazioni interne e su qualsiasi azione che possa compromettere l’integrità del gioco (match truccati). Sono coinvolti giocatori, allenatori, dirigenti, staff, arbitri, e membri famigliari. In oltre sono previste anche delle restrizioni nel campo delle scommesse: divieto di scommettere su tutto il Rugby in qualunque parte del mondo e di commissionare puntate a terzi.
In via generale le sanzioni previste spaziano dalla sospensione dal rugby al rischio carcere.
“Abbiamo visto esempi internazionali di danni che la corruzione può arrecare allo sport e noi non vogliamo che ciò accada nel rugby”, dichiara il general manager della federazione neozelande, Neil Sorensen.
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articolo molto interessante!!!