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Corruzione di stato: La corruzione in questo episodio è vista sotto forma di sistema inevitabile. Tutto fa parte di un immenso gioco. E’ il sistema stesso che per come è fatto crea corruzione,  attraverso tecnicismi si sfruttano le leggi, e al limite dell’ illegalità e oltre si agisce. Si sfruttano le leggi a proprio vantaggio. Si arriva al paradosso in cui il sistema corruttivo vede le regole messe dallo stato come un interferenza del governo per il libero mercato.

 

 

The departed – Il pizzo: In Questo episodio possiamo vedere il pagamento del pizzo, la sopraffazione del più debole con minacce velate, e Il reclutamento della forza lavoro. Approfittando dell’indigenza delle persone il delinquente diventa corruttore, si finge benefattore e attraverso regali promette facili guadagni passando dalla sua parte. La corruzione non risparmia nemmeno i bambini.

 

 

Il moralista – Tentata corruzione: In questo episodio un incorruttibile burocrate viene visto come un moralista. La parola moralista è percepita con un accezione negativa. Il burocrate non vuole adattarsi al sistema corruttivo dei suoi predecessori e viene visto come una persona anomala che non si adegua. Quindi inceppa il sistema.

 

 

Tutti dentro – Ordini di cattura: In tutti dentro possiamo vedere un giudice zelante che spicca mandati di cattura senza preoccuparsi di amicizie e coperture politiche dei personaggi da arrestare. Ci sono capi di imputazione che vanno dalla corruzione, all’abuso di ufficio, alla concussione.

 

 

Il Portaborse – L’elezione di Botero: In questo episodio possiamo vedere quanto è importante un controllo capillare del nostro sistema democratico. Una persona si dice autore di falsificazione di migliaia di schede elettorali, schede che hanno permesso a un personaggio senza scrupoli di occupare indebitamente un posto all’interno della politica italiana. Anche questo è un esempio di corruzione del sistema.

 

 

Tutti dentro – Soprattutto non troppo zelo: Soprattutto non troppo zelo. Questo è il lascito che il giudice anziano da al suo successore. Praticamente gli consiglia di non esporsi troppo verso quei poteri che inevitabilmente avrebbero reagito se attaccati. L’anziano e prudente magistrato teneva da mesi fermi dei mandati di cattura. Non far nulla per evitare reazioni dei poteri forti. Anche questa se vogliamo può essere vista come una forma di corruzione.

 

 

Il Portaborse – Moralizzare il partito… ma che significa moralizzare il partito?: In quest’episodio si vede il politico “x” che chiede al tesoriere del suo partito di firmare un ordine di pagamento per una società di consulenza che chiaramente fa capo al politico stesso. Purtroppo questa forma di corruzione è sempre più frequente. Si incaricano società di marketing di fornire consulenze (spesso inutili) e si paga con i soldi del partito (quindi soldi pubblici) ma quello che è più grave è che poi il pagamento viene girato al politico perché la società di consulenza l’ha creata lui.

 

 

Qualunquemente – Le tasse sono come la droga!: Pagare le tasse è come la droga se le paghi una volta anche solo per provare finisce che ti prende la voglia. Questo dice al suo ragioniere Cetto Laqualunque. Cetto è un personaggio a cui piace inventare il suo modo di vivere. Del sistema lui prende solo i vantaggi ma quando sente parlare di tasse cerca in tutti i modi di evitare di pagarle. Anche facendo uso di corruzione.

 

 

Qualunquemente – Me la fa la ricevuta: Qui possiamo vedere la parodia del commerciante al quale viene chiesta una ricevuta fiscale. La richiesta mette in subbuglio l’intero ristorante con i clienti stessi che si fermano a guardare quel personaggio strano che si è permesso di fare tale richiesta. Cetto e la moglie pensando che il tizio fosse della finanza oltre la ricevuta gli fanno lo “scontone” cercando così di entrare nelle benevolenze dell’eventuale controllore. Anche questa può essere vista come una corruzione.

 

 

Serpico – Re saggio: In questo frammento vediamo Serpico noto poliziotto americano mentre la sua ragazza gli racconta la favola del re impazzito. Il racconto è una trasposizione della situazione di Serpico, nel suo distretto lui è l’unico che non prende bustarelle e questo fa di lui il re folle. Come al re anche a lui basterebbe abbeverarsi al pozzo della corruzione per omologarsi a gli altri ma lui decide di non farlo. Venendo poi alla fine rifiutato ed espulso dal sistema.

 

 

Il dentone – I complessi: In questo divertente episodio seppur datato possiamo vedere il malcostume italiano sotto forma di raccomandazione. Una commissione tv deve decidere il nuovo lettore del telegiornale. I concorrenti sono tutti raccomandati tranne uno (che alla fine risulterà il più idoneo). La commissione riceve pressioni da ogni dove e assicura a tutti i raccomandatari di tenere in considerazione il candidato. L’ art.97 (qui potete trovare il link) delle norme costituzionali prevede che “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. Potremmo citare anche il codice etico.

 

 

Il Commissario Montalbano e il questore – La concussione: L’ episodio della fortunata serie scritto da Camilleri ci introduce il delicato tema della concussione. Montalbano deve avere grande equilibrio mentre svolge un indagine. Una serie di personaggi “importanti” si lamenta e attraverso pressioni con il questore cercano di legare le mani al poliziotto siciliano. La concussione si può manifestare anche facendo pressioni ingiustificate. Per proteggere interessi di terzi ed avere comunque vantaggi anche se non in denaro.

 

 

Il Marchese del Grillo – E’ morta la giustizia: Sordi fa la parodia dell’arroganza del potere. Compie un torto volontariamente a una persona debole, e per avere comunque ragione corrompe tutti i funzionari possibili ed immaginabili assicurandosi la vittoria nel giudizio. Dopo di che si autodenuncia sapendo che comunque per lui la pena sarà irrisoria. Il potente Papa non farà mai del male a un principe del sacro romano impero, non conviene perché dovrebbe condannare tanti altri nobili e alte figure della chiesa. Quindi probabilmente anche chi lo ha aiutato a diventare Papa.” La giustizia non è di questo mondo figliolo…ma dell’altro”.

 

 

La corruzione – Vieni a lavorare per me: Un giovane giornalista ha lo scoop che potrebbe rovinare un imprenditore milionario e altri come se non addirittura più importanti di lui. Il giornalista viene invitato ad un incontro e fatto oggetto di corruzione, l’imprenditore in cambio del suo silenzio gli offre moltissimo denaro e un lavoro all’interno di uno dei suoi giornali. La libertà di stampa è uno dei cardini fondamentali della nostra democrazia, molti giornalisti hanno perso la vita per aver fatto bene il proprio lavoro, mentre altri…

 

 

Il venditore di medicine – IL TRAILER: Questo film tratta uno dei temi più odiosi, le lobby dei farmaci attraverso venditori senza scrupoli inondano i nostri ospedali di medicine inutili nel migliore dei casi e a volte addirittura dannose per la salute, tutto questo usando minacce e corruzione.

 

 

Totò viene istruito sul do ut des – Corruzione e politica un binomio storico: In questo episodio possiamo vedere il cinismo di alcuni politici nel spiegare a Totò come funzionano le cose in politica. I tre senza girarci troppo intorno e usando un vecchio detto latino “tu dai a me e io do a te”, fanno capire che ormai le cose sono così, e che è normale approfittare della propria posizione per arricchirsi. Così fan tutti. Altro chiaro esempio di concussione.

 

 

Tratto da Le mani sulla città (1963) di F.Rosi: Questo film ormai datato non ha perso comunque la sua attualità, ancora oggi si sente parlare di imprenditori che pagando mazzette per corrompere ingegneri e politici per fare questo a posto di quello. Far diventare un terreno agricolo edificabile dopo averlo comprato con due soldi è stato lo sport preferito dei speculatori di casa nostra, e il fatto che poi il comune a spese della comunità su quei terreni debba portare fogne, strade e illuminazione con i soldi pubblici suona come un ennesimo schiaffo al cittadino.