Apertura straordinaria di Bal Tic Tac. A cura di Daniela Condó
La Banca d’Italia, in occasione della Quadriennale d’arte 2020, effettua un’apertura straordinaria della sala che ospitava l’ingresso al Bal Tic Tac, il locale futurista decorato da Giacomo Balla e inaugurato nel 1921 in via Milano, proprio accanto al Palazzo delle Esposizioni.
Nella sala è visibile il dipinto murale di Balla, scoperto nel 2017 e restaurato con la supervisione della Soprintendenza Speciale di Roma. L’accesso è consentito esclusivamente su prenotazione ai visitatori della Quadriennale www.baltictacquadriennale.it e, considerate le norme di sicurezza e la ridotta capienza del locale, può avvenire solo per piccoli gruppi di persone.
Giacomo Balla venne interpellato verso la metà del 1921 da Ugo Paladini per concepire e realizzare gli spazi “totali” futuristi del locale notturno Bal Tic-Tac, situato a Roma in Via Milano n. 1D, tra Via Nazionale e il Traforo del Quirinale.
«Un giorno, verso l’estate di quel 1921, Vinicio Paladini venne per proporre a Balla, da parte di suo padre, un lavoro di decorazione completamente futurista: si trattava di decorare un locale (oggi si direbbe night-club); Balla, felice, non chiedeva altro per cui accetta di fare tutto il lavoro in quello che lui chiamerà il «Bal-Tik-Tak», per una somma che anche a quei tempi era esigua».
Con queste parole Elica Balla, figlia di Giacomo, ha raccontato l’inizio dell’avventura del Bal Tic Tac, il primo cabaret futurista. L’edificio dove sarebbe sorto era nuovo, costruito fra la seconda metà del 1920 e la prima del 1921, sottraendo una porzione di terreno al giardino di Villa Hüffer.
Il palazzetto che avrebbe ospitato il locale era stato costruito l’anno precedente, secondo un banale classicismo eclettico umbertino, dall’architetto Francesco Speranzini per la famiglia Grabau, che possedeva quel lotto di terreno ed altri edifici circostanti, inclusa l’abitazione personale, una villa urbana decisamente sontuosa, costruita nello stile di un hôtel particulier parigino.
Destinato a uso commerciale dai proprietari, grazie alla sua posizione l’edificio venne ritenuto da Paladini, imprenditore alberghiero a Roma e Bolzano, adatto ad ospitare un locale notturno “d’avanguardia”. Il progetto originario a un solo piano, destinato a negozi, venne modificato con l’aggiunta del mezzanino quando il Comune per concedere l’autorizzazione, richiese che la costruzione fosse «eseguita in travertino presentando un progetto più consono all’ambiente», ovvero ai fasti della area vicina alla via che portava il nome di Nazionale.
Dunque Giacomo Balla si trovò a operare in ambienti appena realizzati, ancora vergini, ed ebbe mani libere per ideare e realizzare l’intera decorazione seguendo le istanze teoriche del manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo, pubblicato l’11 marzo 1915 e firmato da lui stesso insieme a Fortunato Depero. Dalle carte della famiglia Balla, come riportato dalla figlia Elica, sappiamo che il compenso per la realizzazione del lavoro fu di 4000 lire. ll locale aprì ufficialmente i battenti la sera del 30 novembre 1921, non senza un certo scandalo, visto che l’insegna con lettera luminose (probabilmente intermittenti), ideata da Balla fu proprio in quel giorno rimossa dai vigili del fuoco per questioni di decoro e di ordine pubblico (pare che i bagliori luminosi dessero l’impressione di un incendio in corso).
Il locale venne consacrato da Filippo Tommaso Marinetti. La rivista milanese Il Futurismo, nel suo secondo numero, ne dà trionfale notizia: «Marinetti inaugurò a Roma, con un discorso, il Bal Tic-Tac, grandioso locale per balli notturni, futuristicamente decorato da Balla. Per la prima volta, apparve realizzata la nuova arte decorativa futurista. Forza, dinamismo, giocondità, italianità, originalità».
In futuro le decorazioni di Balla per il “Bal Tic-Tac” saranno pienamente valorizzate e visitabili dal pubblico all’interno dello spazio espositivo permanente sulla moneta e sulla finanza in corso di progettazione nell’ambito del “Centro per l’educazione monetaria e finanziaria” intitolato a Carlo Azeglio Ciampi.
Con questa iniziativa speciale dedicata a Balla, che fu grande protagonista di tante Quadriennali, la Banca d’Italia conferma, in una prospettiva di responsabilità sociale, il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico.
Daniela Condò, 11 febbraio 2021