IL (LENTO) RECUPERO DELLA GIUSTIZIA CIVILE
FORUM THE EUROPEAN HOUSE AMBROSETTI A CERNOBBIO: PRESENTATO IL RAPPORTO SULLO STATO DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA
Vi siete accorti – si chiede Fabrizio Massaro, a pagina 41 del Corriere della sera del 1 settembre 2017 – che la giustizia in Italia sta migliorando?
Forse no, se non avete avviato (o subito) cause civili o siete ancora impelagati in contenziosi vecchi di anni.
Eppure a leggere il Rapporto i segnali positivi ci sono: il numero di nuove cause (1,75 milioni) è in linea con gli altri Paesi UE e i tribunali italiani sono tra i più efficienti in Europa nel rapporto tra cause avviate e risolte.
Ma il miglioramento non si percepisce, perché avviene lentamente.
Troppo. E rallenta di passo.
In più continua a pesare la zavorra dell’enorme arretrato che i giudici riescono a smaltire in piccola parte.
Il totale delle cause pendenti è sceso dai 5,9 milioni del 2009 ai 4,4 milioni del 2016.
Ma non basta.
In 82 tribunali su 140 una causa su cinque ha più di tre anni, oltre la «durata ragionevole» fissata dalla Legge Pinto.
Ci vogliono ancora più di otto anni per avere una sentenza in Cassazione e ben 530 giorni per un giudizio civile in primo grado (dati al 2015).
Sempre troppo ma un po’ meglio di prima: nel 2012 servivano ne 590.
In tre anni il calo è stato del 10%. Ma la media UE è 237 giorni.