Terreni e contributi Ue, il grande affare dei clan: revocati migliaia di ettari

Nella categoria Maladministration e sprechi da su 27 aprile 2017 0 Commenti

Estratto da un lavoro a cura di:
Simona Malleni, Irma Todesca, Leandra Pepe, Marella Rinaldi. 

 

Nel gennaio 2016 sono stati revocati 4.200 ettari nel Parco dei Nebrodi e nel Comune di Troina, perchè le mani della mafia sono arrivate sui contributi europei per l’agricoltura. Gli enti regionali per la prima volta hanno iniziato a chiedere le certificazioni antimafia anche per appezzamenti di valore inferiore ai 150mila euro, scoprendo che i terreni sono in mano alla criminalità organizzata. Ma cosa sono le certificazioni antimafia? La certificazione antimafia è un certificato di registrazione d’impresa, che viene rilasciato dalla Camera di Commercio ed è accompagnato da un elenco completo di soggetti per cui si sta eseguendo il controllo, la prefettura rilascia la certificazione antimafia accertandosi della mancanza di cause di decadenza, sospensione o divieto e di tentativi di infiltrazione mafiosa, verso soggetti che vogliono instaurare rapporti con la Pubblica Amministrazione. Solo nel caso che questo controllo abbia esito positivo, si potrà ottenere la certificazione, altrimenti ci si dovrà rivolgere alla Prefettura. La certificazione ha una durata di sei mesi a partire dalla data in cui viene rilasciata, può richiederla qualsiasi impresa sul territorio nazionale, purché iscritta alla camera di commercio. A seguito della richiesta di queste certificazioni (gennaio 2016) sono state revocate le assegnazioni dei terreni per un totale di 4.200 ettari di terreni proprio perchè 23 certificazioni su 25 hanno avuto lo stop delle prefetture di Enna e Messina per reati come: associazione mafiosa e per legami con i più potenti clan mafiosi dell’isola. “Abbiamo rotto un sistema” dicono il prefetto di Messina, Stefano Trotta, e il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, il quale da Gennaio, a seguito della revoca di queste certificazioni, ha ricevuto lettere minatorie e nel maggio 2016 è stato vittima di un agguato nel quale fortunatamente non ha perso la vita grazie alla macchina blindata e alla polizia, ma il giorno dopo il presidente del Parco ha affermato:” so chi mi vuole morto ma io vado avanti”. Perché la mafia è cosi legata a questi terreni? Il motivo è che questi terreni usufruiscono di fondi messi a disposizione dalla comunità europea, in media ogni mille ettari di terreno si possono ottenere contributi per 550mila euro l’anno. In questa operazione sono stati revocati terreni che ricevevano 2,5 milioni di contributi all’anno. Come afferma Camilleri, che paragona questo sistema a una piramide di fango possiamo asserire che tutto questo è solo uno spiraglio all’intero di questa piramide, dove il fango rappresenta la corruzione, le mazzette, l’evasione delle tasse e i fondi neri.

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