L’iniziativa per la trasparenza nel settore delle industrie estrattive

Nella categoria Ambiente e Territorio da su 24 giugno 2016 0 Commenti

 

eiti-74885e60Come già analizzato in un nostro precedente articolo (link) il settore energetico e delle risorse naturali è spesso terreno fertile per la corruzione, capace di annidarsi nei meccanismi di estrazione e sfruttamento di risorse poco trasparenti, favorendo l’accumulazione di ricchezza nelle mani di pochi e ostacolando lo sviluppo dell’intero paese a cui le risorse appartengono.

L’Extractive Industries Transparency Initiative (EITI) nasce dalla convinzione che un utilizzo responsabile delle risorse naturali possa contribuire ad una crescita economica sostenibile e alla riduzione della povertà, e che al contrario una gestione inadeguata comporti pesanti impatti negativi sia economici che sociali. Il principale obiettivo di questa iniziativa è di promuovere la trasparenza nel settore delle industrie estrattive, tramite un sistema di gestione e contabilità centralizzato ed integro, in modo che la disponibilità di risorse costituisca una fonte di ricchezza per l’intero paese a cui appartengono, e non siano invece oggetto di speculazioni e fenomeni corruttivi.

L’iniziativa, nata nel 2003, è rivolta a tutti i paesi che vogliono migliorare la propria gestione delle risorse naturali, rendondone trasparenti i processi e i proventi derivanti dal loro sfruttamento.

A tal fine, l’EITI promuove uno standard internazionale composto da diversi requisiti a cui i singoli paesi possono richiedere la conformità, che viene eventualmente approvata dopo una valutazione, la quale si ripete periodicamente anche dopo l’approvazione e che può, in caso di mancato rispetto dello standard nel tempo, revocare il precedente stato di conformità.

I requisiti richiesti sono molteplici: la supervisione del settore da parte di un gruppo multi-stakeholder, il quale deve includere le autorità governative, le aziende operanti nel settore e una rappresentanza della società civile; rendere pubblico il contesto legale, contrattuale e regolatorio dell’intero settore estrattivo, incluse le responsabilità statali; la trasparenza sulle attività esplorative dei giacimenti, sui livelli di produzione ed export; fornire informazioni sui pagamenti e proventi del governo e delle società operanti nel settore; dimostrare in che modo i profitti vengono redistribuiti o investiti; comunicare l’entità di spesa pubblica destinata al settore e il suo impatto sull’intera economia.

Il rispetto di questi requisiti garantisce la conformità allo standard. In questo modo viene garantita un’informazione trasparente, e si favorisce una maggiore consapevolezza dei cittadini e quindi più ampi partecipazione e dibattito pubblici.

A livello delle singole imprese, è stato reso obbligatorio comunicare i cosidetti “beneficial owners” di ogni azienda operante nel settore estrattivo, cioè coloro che non sono i proprietari di diritto ma che beneficiano indirettamente dei proventi aziendali; è quindi necessario che ciascun paese lavori adeguatamente per soddisfare quest’ulteriore requisito.

Come scritto nell’EITI Progress Report di quest’anno, i principali obiettivi per il futuro sovo volti ad una maggiore integrazione dell’iniziativa nell’attività dei singoli e dei governi, in modo che ogni paese sviluppi autonomamente il proprio sistema di divulgazione di informazioni, attraverso report e database nazionali.

L’iniziativa è attualmente implementata in 51 paesi, e ci auguriamo che lo diventi in tutti i paesi coinvolti nel settore.

 

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Ho 23 anni, studio Scienze Economiche e il mio sogno sarebbe lavorare in un’organizzazione internazionale nell’ambito della cooperazione e dello sviluppo. Credo molto nell’importanza della cultura, come fonte di ricchezza individuale e principale strumento di contrasto al fenomeno della corruzione.

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