Importare la corruzione da oltreoceano: evasione fiscale negli Stati Uniti
Girovagando per il web alla ricerca di studi interessanti e di ispirazione sul tema della corruzione, mi sono imbattuta in un paper intitolato “Importing Corruption Culture From Overseas: Evidence From Corporate Tax Evasion In The United States” di Jason DeBacker (Office of Tax Analysis, U.S. Department of the Treasury, United States), Bradley T. Heim, Anh Tran (School of Public and Environmental Affairs, Indiana University, United States) pubblicato nel Journal of Financial Economic nel 2015.
Questi economisti hanno notato che una grande frazione di società controllate da stranieri negli Stati Uniti paga poche tasse sul reddito, se non nessuna (U.S. Government Accountability Office(GAO),2008). La letteratura suggerisce che questo fatto può scaturire sia da una legale evasione fiscale sia da una illegale.
DeBackera, Heim and Tranb hanno ipotizzato che che le società controllate da stranieri provenienti da paesi con alti livelli di corruzione evadono le tasse con maggiore probabilità
Per verificare una tale ipotesi, si sono avvalsi di dati riguardanti più di 25 mila verifiche dei conti condotte dall’ Internal Revenue Service (IRS) su società possedute da stranieri tra il 1996 e il 2007. L’evasione fiscale di società di proprietà straniera costituisce un esperimento naturale in quanto riguarda imprese con diverse norme culturali che condividono il medesimo framework legale. Ciò ha permesso loro di stimare l’influenza di norme culturali sulla corruzione del paese di provenienza del proprietario dell’azienda sul comportamento di evasione fiscale.
Come misura dell’evasione fiscale è stato usato il rapporto tra il deficit di tasse sul reddito aziendale totale, mentre le norme di corruzione del paese di provenienza del proprietario dell’azienda sono state rappresentate tramite il Corruption Perception Index (CPI) di Transparency International. Data la rilevanza della dimensione aziendale, lo studio è stato condotto su campioni di imprese con dimensioni diverse. Sono infine stati usati controlli per altri elementi rilevanti come, ad esempio, il Prodotto Interno Lordo pro-capite del paese di provenienza, le relazioni di commercio, la distanza dagli Stati Uniti, il reddito netto aziendale ed effetti paese fissi.
I risultati dello studio hanno portato alla conferma di quanto gli autori suggerivano:
- Le norme culturali di paesi con alto livello di corruzione sono fortemente associate con una maggiore evasione fiscale tra le piccole e medie imprese.
- All’aumentare della dimensione aziendale, l’effetto delle norme culturali si attenua, a supporto della teoria che imprese più grandi attenuano l’influenza di abitudini individuali.
- Le norme di corruzione hanno un effetto particolarmente forte sull’evasione fiscale quando l’impresa è una multinazionale oppure il proprietario proviene da un paradiso fiscale.
- Le nuove norme in tema di evasione fiscale implementate nel periodo in considerazione hanno portato ad un significativo decremento dell’evasione fiscale tra le imprese a controllo straniero, ma sono state meno efficaci tra le imprese il cui proprietario proviene da paesi ad alto livello di corruzione.
Questo articolo è un’ulteriore dimostrazione dell’importanza di aspetti culturali per la comprensione del fenomeno della corruzione. Tale consapevolezza è estremamente importante al fine dello sviluppo di efficaci ed efficienti politiche mirate a combattere questo male.
Paper:
DeBacker, Jason, Bradley T. Heim, and Anh Tran. “Importing corruption culture from overseas: Evidence from corporate tax evasion in the United States.”Journal of Financial Economics 117.1 (2015): 122-138.
Tags: Corruption Perception Index, cultura, evasione, featured, USA