Il premier romeno accusato di corruzione
Victor Ponta, il primo ministro della Romania, è stato accusato di corruzione da parte dell’unità anticorruzione romena. Le accuse sono quelle di frode, conflitto di interessi, evasione fiscale e riciclaggio di denaro sporco.
I fatti sarebbero avvenuti prima che Ponta diventasse premier della Romania. Tra il 2007 e il 2008, l’attuale primo ministro era un avvocato e, sebbene fosse già entrato in politica, non aveva sicuramente il potere attuale.
L’agenzia dell’unità anticorruzione romena ha scoperto tutto quello che si sarebbe celato dietro l’operato di Ponta. Adesso le autorità hanno messo sotto sequestro molti beni del premier, tra i quali case, conti bancari e un appartamento.
Secondo l’accusa dell’agenzia anticorruzione, Ponta avrebbe ricevuto 55mila euro da un suo politico alleato, Don Sova, facendo finta di essere assunto dal collega. Con questi soldi, Ponta avrebbe comprato case, appartamenti di lusso e un Suv. Sova, in cambio, sarebbe stato nominato ministro per ben tre volte.
Sebbene Ponta si sia dimesso dalla carica di presidente del partito di cui fa parte, quello social democratico, rimane ancora primo ministro. I suoi avvocati fanno sapere che Ponta ha bisogno di tempo per formulare la sua difesa ma intanto in Romania è cresciuto il malcontento. L’opinione pubblica non accetta il fatto che un premier possa commettere cose del genere.
Per uno Stato che cerca di uscire dalla morsa della corruzione ritrovare il suo primo ministro implicato in una storia del genere è davvero paradossale. D’altra parte, proprio inchieste di questa portata potrebbero spingere il paese verso un deciso percorso anti corruzione. Ponta ha detto che fino ad ora non si dimette, ma chissà quali altri retroscena potrebbero venire fuori da una vicenda ancora tutta in divenire.
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