In favore dei revisori fiscali?

Nella categoria Controlli, audit e compliance da su 10 giugno 2015 0 Commenti

Molto spesso si parla di controllare di più, perché il controllo viene pensato come una forma di tutela contro il fenomeno corruttivo. Allora cosa possiamo dire in favore di chi controlla? Esaminatori fiscali e revisori devono essere consapevoli che la, possibile, rilevazione della corruzione comincia già a partire dall’assegnazione del bando e prima che inizi il lavoro sul campo di affari della società revisionata. Entrambi, gli esaminatori fiscali e gli auditor, dovrebbero, come con qualsiasi altro bando, familiarizzare con i particolari degli affari del contribuente e della sua industria.

Una volta in campo, prima che un revisore fiscale possa decidere se vi sia un caso di corruzione, dovrà eseguire un esame approfondito del contesto economico del contribuente, facendo un giro dei locali commerciali ed un approfondito esame delle registrazioni contabili, e non, del contribuente. In questo modo, il revisore fiscale sarà in grado di ottenere un quadro chiaro delle operazioni del contribuente e come le parti interessate potrebbero essere coinvolte nella corruzione. In termini di ambiente di affari, l’auditor d’imposta deve determinare i punti di forza del controllo interno del contribuente e valutare se esistono possibilità per i proprietari a pagare tangenti senza essere scoperti. Il revisore fiscale può utilizzare il giro dei locali e il tempo trascorso sul sito industriale per notare la presenza di eventuali indicatori di possibile corruzione descritti precedentemente. In tutto questo possono riuscire facendo domande pertinenti ai lavoratori o impostando indagini relative a chi negozia e firma contratti ed autorizza i pagamenti. Il revisore fiscale può essere in grado di individuare i punti deboli nei controlli e le opportunità per la corruzione.

Collegando questi punti, per esempio prendendo in esame dei conti spese, tipicamente utilizzati nelle operazioni di corruzione, identificano i protagonisti delle operazioni e tutte le relazioni tra di loro. Mettendo in discussione l’uso di un intermediario, come un consulente, la revisione dei contratti e il valore dei beni trasferiti, rivedendo la corrispondenza, documenti bancari, diari di viaggio ed altri documenti chiave del contribuente in esame; il revisore fiscale può facilmente notare che i pagamenti non sono riconosciuti e quindi scovare i casi di corruzione.

Per evitare di appesantire con leggi specifiche del settore ma si riportano degli esempi che aiutano a capire per semplicità di contenuto.

Su tale linea appare procede l’OCSE che fornisce materiale a tali professionisti per spingerli a fare questi tipi di controlli. Proprio su tale materiale si rivengono utili materiali per semplicare gli schemi di pagamento che si celano al fenomeno corruttivo.

Figura 1: Semplice schema di corruzione

Immagine3Fonte: Handbook for tax examiners and tax auditors

Ad esempio la società A (corruttore) è una società di costruzioni che deve costruire un impianto industriale su larga scala nel Paese X, che ha un punteggio molto basso sul Corruption Perceptions Index di Transparency International. Nel corso di una verifica fiscale, il revisore ha scoperto pagamenti in contanti, descritti come “Commissioni” per un totale di 400.000 dollari. Tuttavia, la gestione della società A non era in grado di dare ulteriori spiegazioni di questi grandi pagamenti, ed il revisore fiscale ha inoltre rilevato che non vi erano le fatture alla base per i pagamenti effettuati (l’azienda aveva usato fondi preparati’ per far partire i pagamenti). Ciò ha portato alla revisione fiscale ed a procedere verso nuove indagini che hanno rivelato che, durante il corso di costruzione, la società A aveva bisogno di macchinari industriali specializzati per essere spediti in cantiere. Ciò avrebbe richiesto una consegna. La società A quindi ha avvicinato un funzionario dell’ autorità governativa e offerto di pagare tangenti in denaro in cambio del rilascio del permesso di consegna prontamente.

In questo caso, l’indicatore chiave che fatto nascere il sospetto di possibile corruzione era che la società A ha intrapreso un grande progetto in un paese ad alto rischio. Altri indicatori hanno influito su tale decisione, incluso il fatto che la società A operasse in un settore che richiedeva licenze governative e grandi pagamenti, i quali venivano effettuati in contanti. Questi sono stati effettuati sulla base di `fondi preparati’. Il materiale OCSE è utilissimo per chi è già nella professione ma può allargare la conoscenza a tutti noi, rendendoci partecipi della scoperta di fenomeni corruttivi.

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