Emendamento al ddl anticorruzione sul falso in bilancio

Nella categoria Azione di governo da su 27 marzo 2015 0 Commenti

E’ da poco più di una settimana che sentiamo in giro che il Governo Renzi desidera introdurre una nuova e più stringente normativa sul reato di falso in bilancio.

Il testo del governo riguardante l’atteso emendamento al ddl anticorruzione che riformula il reato di falso in bilancio è stato presentato il 16 marzo scorso dal viceministro della Giustizia Enrico Costa in Commissione Giustizia del Senato, dove è attualmente in discussione il ddl anticorruzione. Secondo quaqnto riporato dalle principali testate giornalistiche il presidente del Senato Pietro Grasso, primo promotore del disegno di legge, ha accolto con soddisfazione la notizia: “C’è una buona notizia. Alleluja, alleluja! Il famoso emendamento sul falso in bilancio è arrivato e questa è una novità importante”.

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L’emendamento del governo prevede l’aumento delle sanzioni per chi commette il reato di falso in bilancio. In particolare la norma prevede la pena della reclusione da 3 a 8 anni per gli amministratori delle società quotate che commettano il reato di falso in bilancio esponendo consapevolmente nei bilanci e nelle comunicazioni sociali fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero. Gli amministratori delle società non quotate, invece, vengono punite con una pena inferiore – da 1 a 5 anni-. La legge ora in vigore, che fu approvata nel 2005, prevede che non siano punibili le falsità che determinano una variazione del risultato economico di esercizio, al lordo delle imposte, non superiore al 5% o una variazione del patrimonio netto non superiore all’1%.

L’emendamento prevede inoltre che la magistratura proceda d’ufficio, tranne quando ad essere coinvolta è una società non quotata al di sotto dei limiti di fallibilità; per le piccolissime realtà, infatti, il reato sarà procedibile soltanto “a querela della società, dei soci, dei creditori, o degli altri destinatari della comunicazione sociale”. Diverse anche le sanzioni pecuniarie per le società quotate e per quelle non quotate: da 400 a 600 quote per le società quotate e da 200 a 400 per quelle non quotate; inoltre il testo del governo stabilisce una sanzione minore, da 100 a 200 quote, per le società non quotate a cui viene riconosciuto il fatto di lieve entità.

E il presidente del Consiglio Matteo Renzi chiosa in un tweet: “Contro corruzione proposte governo: pene aumentate e prescrizione raddoppiata. E l’Autorità oggi è Legge con presidente Cantone “, riferendosi anche ad un ddl appena approvato alla Camera sull’allungamento dei tempi di prescrizione.

La Commissione Giustizia, che in un primo momento aveva ritardato la seduta per l’assenza di alcuni deputati, dopo due anni dal deposito del testo in aula, finalmente in questi giorni ha dato avvio al dibattito parlamentare alla legge sulla corruzione, il cui voto in aula è stato finalmente fissato per il primo aprile.

E Piero Grasso, intervenendo a un convegno sul contrasto alla mafie a Montecitorio, saluta la discussione in aula al Senato del ddl anticorruzione di cui è primo firmatario, con queste parole:

“I dati sulle condanne per i reati dei colletti bianchicorruzione,peculatoriciclaggiofalso in bilancio, dimostrano che il rischio penale è infinitamente più basso di quello legato ai delitti più tradizionalmente commessi dalle mafie, nonostante tutti siano concordi nel segnalare un aumento esponenziale del fenomeno”.

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Studio Economia dei mercati e degli intermediari finanziari all’Università di Tor Vergata. Mi piace leggere e viaggiare, ma la mia vera passione è la scoperta del “diverso”. Nonostante 2 lavori part-time e un’avviata carriera agonistica nelle danze latino-americane riempiano le mie giornate, sono sempre alla ricerca di nuove avventure. E chi cerca, trova.

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