Sex + Corruption = Sextortion

Nella categoria Analisi e Ricerche da su 16 gennaio 2016 0 Commenti

Il manifestarsi del fenomeno corruttivo via estorsione sessuale (rinominato “sextortion” dall’ Associazione Internazionale Donne Giudici) non è così ipotetico nè raro. Un report dell’organizzazione Human Rights Watch sostiene che lo sfruttamento sessuale da parte dei soldati in Somalia è “una routine organizzata”. Nello stesso documento alcuni rifugiati in Sierra Leone raccontano che nella loro esperienza, senza una donna, una sorella o una moglie da offrire ai dipendenti delle ONG, è difficile avere accesso agli aiuti necessari. Secondo Transparency International ciò avviene quando la donna è impossibilitata a pagare mazzette e le vengono dunque richiesti favori di tipo sessuale come ricompensa.

Questa forma di sfruttamento sessuale ha spesso un effetto di gran lunga più sfavorevole della corruzione via denaro. Non solo l’atto stesso è estremamente violento e costituisce una violazione della dignità e dei diritti umani, ma può portare troppo frequentemente a malattie, rifiuto sociale, perdita di prospettive matrimoniali per la vittima.Proprio in virtù di questo la “sextortion”, termine tanto intraducibile quanto efficace, deve essere riconosciuta, insieme alle altre forme di corruzione che si verificano tramite coercizione sessuale, come una forma di corruzione particolare e devastante, che merita attenzioni speciali e risposte propriamente disegnate.

“La corruzione colpisce più forte le donne”, sostiene Transparency International, che denuncia la situazione del Botswana, riportando una statistica agghiacciante secondo cui il 10% delle studentesse ha avuto rapporti sessuali ottenendo voti più alti dagli insegnanti. Si aggiungono, poi, altre vie per le quali la corruzione interessa le donne attraverso sesso o violenza, spesso praticate da persone che rivestono ruoli di pubblica autorità e sfruttano la paura di denunciare della vittima. Quando si tratta di sfruttamento sessuale, sostiene un leader di rifugiati in Guinea, “le ONG hanno così tanto potere che la comunità non può sfidarli”. I funzionari fanno affidamento sui lunghi tempi di denuncia, sulla possibilità che le donne non siano credute o sulla loro fuga.

Il fallimento nel riconoscere e dare rilievo a questi fenomeni di esperienza della corruzione di genere rende tardivo l’inizio della lotto agli stupri e alla violenza sessuale, a cui non possono essere applicati i principi validi per la corruzione via denaro. È dunque necessario sviluppare nuovi strumenti: condurre interviste e sondaggi anonimi per creare mappe sul sistema di corruzione sessuale da parte di uffici o organizzazioni; segnalare a fondazioni e governi dove evitare donazioni e finanziamenti per incentivare i gruppi a inasprire i controlli al loro interno. L’obiettivo va raggiunto garantendo l’assistenza alle donne che hanno bisogno di servizi, identificando organizzazioni non corrotte che possano provvedere a tanto. Si potrebbe migliorare, così, la sicurezza e il benessere di molte donne e comunità.

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Ho 22 anni e studio Economics perché mi ha sempre affascinato lavorare in ambito accademico o nella ricerca. Ammetto anche di possedere una certa “sana” ambizione, che spero mi porterà davvero lontano. Scout da una vita, corro sempre qua e là tra i vari impegni. Sono appassionata di viaggi, musica, libri e soprattutto cibo. “A che serve avere le mani pulite, se poi le teniamo in tasca?”

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