Il sistema di integrità nazionale danese: qualche punto di debolezza esiste
A cura di Letizia Pittiglio
L’ultimo “National Integrity System Assessment” redatto da Transparency International nel 2012 (https://www.transparency.org/whatwedo/nisarticle/denmark_2012) valuta le basi legali e i comportamenti delle istituzioni danesi dal punto di vista della loro capacità di prevenire la corruzione nonché di mantenere la sua integrità. Il report analizza in che modo le istituzioni funzionano e se la Danimarca abbia un’effettiva strategia di prevenzione della corruzione. Uno di suoi obiettivi è anche quello di stabilire il grado di forza delle istituzioni danesi ed è per tale motivo che è stato esaminato anche il contesto politico, economico e socioculturale in cui queste istituzioni lavorano.
Il sistema di integrità danese è un sistema solido e sano. La Danimarca è un paese prospero ed ha una cultura politica molto inclusiva. Ha una tradizione di tolleranza ed apertura. Ad oggi c’è un ampio livello di coesione sociale minata – però – dall’aumento delle disuguaglianze e dell’esclusione sociale. Ed è in tempi recenti che è nato un acceso dibattito sul rapporto tra danesi e immigrati e/o discendenti di immigrati di origine musulmana con conseguente marginalizzazione di una fetta della popolazione.
La principale conclusione dello studio dimostra che il sistema di integrità nazionale danese è sano. Ciò è dovuto – soprattutto – ad una ben radicata cultura della pubblica amministrazione. Le istituzioni danesi hanno poche regole formali contro la corruzione. Nonostante il basso grado di formalizzazione – però – c’è una forte pratica dell’integrità. Allo stesso tempo – tuttavia – la mancanza di formalizzazione costituisce un punto di vulnerabilità: il sistema non è pienamente in grado di rispondere alle pressioni esterne data la presenza di poche regole. D’altra parte il sistema di integrità danese presenta molti punti di debolezza per quanto riguarda:
- l’accesso ai documenti;
- i pubblici ufficiali timorosi nell’usare il loro diritto di informare;
- la mancanza di chiarezza riguardo omaggi aziendali;
- la mancanza di trasparenza nel finanziamento dei partiti pubblici.
Tuttavia la corruzione non è percepita dalla maggior parte della popolazione come un problema di grande importanza ed è per questo motivo che non viene – spesso – inclusa nell’agenda politica. La Danimarca è percepita sia dai danesi che dagli stranieri come uno dei paesi meno corrotti al mondo. In base all’Eurobarometro sulla corruzione del 2013, solo il 20 percento dei danesi crede che la corruzione sia diffusa nel proprio paese (la media europea è al 76%) e solo il 3 percento dei danesi intervistati si sentono personalmente influenzati dalla corruzione nella loro vita quotidiana (la media europea è al 26%). A meno dell’1 percento è stato chiesto di pagare una tangente negli ultimi 12 mesi (la media europea è al 4%), e il 12 percento dice che conosce personalmente qualcuno che ha ricevuto una tangente (la media europea è al 12 %). Per quanto riguarda il settore degli affari, il 19 percento dei manager danesi crede che i favoritismi e la corruzione ostacolino la concorrenza (la media europea è al 73%). Solo il 4 percento delle attività danesi crede che la corruzione sia un problema per le loro società quando fanno affari (la media europea è al 43%). Nell’aerea degli appalti pubblici secondo l’Eurobarometro del 2013, il 14 percento degli intervistati considera che la corruzione sia diffusa nel public procurement gestito dalle autorità nazionali e il 20 percento in quello gestito dalle autorità locali (le medie europee sono al 56 e al 60 percento). Per tutti questi fattori la Danimarca è tra le posizioni più alte nella classifica europea.
Nonostante ciò vi sono stati diversi casi di corruzione in cui molti pubblici ufficiali hanno ricevuto viaggi, concerti e cene da parte di soggetti privati. D’altronde il confine tra legalità e illegalità nel ricevere regali ed altri benefici, prevalentemente nella forma di omaggi, è difficile da definire. Non ci sono, però, molti casi pubblicati riguardanti pratiche amministrative e la giustizia criminale pubblicata è molto scarsa. Vi è, dunque, una necessità di chiarificazione ed informazione – al livello istituzionale – nei confronti dei pubblici ufficiali in particolare per quanto riguarda la ricezione di omaggi aziendali da parte di privati.
Nonostante il sistema risulti generalmente solido, alcuni punti richiedono maggiore attenzione e miglioramento:
- Finanziamento ai partiti pubblici, lobbying e whistleblowing;
- Lotta alla corruzione straniera ed implementazione dall’Anti-bribery Act.
Per saperne di più: http://anticorruzione.eu/biblioteca/citati-in-nostri-articoli/
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