IL MODELLO 231: UN’OPPORTUNITA’ PER IL FUTURO. DAI DATI CONFINDUSTRIA SOLO IL 36 % DEGLI ENTI HA RECEPITO LA NORMATIVA.
Il digs. 231/2001 – che ha introdotto la “responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica” – ha recentemente subito una modifica. Ai sensi del digs. 38/2017 le pene per il reato di corruzione vengono messe in atto con la sola offerta di beni senza che l’azione venga effettivamente commessa.
A fini preventivi, l’attuazione del modello 231 è stata molto spesso sollecitata. In base alla normativa anche gli enti non profit devono dotarsi di un modello organizzativo con conseguente nomina di un organismo di vigilanza. Inoltre numerosi sono i benefici di coloro che adottano il nuovo modello organizzativo come ad esempio una maggiorazione dei punteggi nei casi di partecipazione a bandi o nel ricevimento di finanziamenti pubblici. Nonostante l’87 % delle aziende intervistate conosca l’evoluzione della normativa, solo il 36 % l’ha applicata.
D’altra parte la diffusione dei modelli organizzativi è un’opportunità anche per la figura dei commercialisti che possono sempre più specializzarsi e diventare tra i principali rappresentanti di una cultura etica.
Fonte: Carlo De Luca, ItaliaOggi, 20 luglio, pagina 35.
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