Corruzione internazionale: L’OCSE loda la riforma del codice penale italiano, e l’aumento dei termini di prescrizione
Il gruppo di lavoro dell’OCSE sulla corruzione loda l’Italia per l’Adozione dal Senato italiano di un progetto di legge il 15 marzo scorso.
Il disegno di legge delega che riforma il processo penale introducendo modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario, è stato adottato con 156 sì, 121 no e un astenuto, dal Senato della Repubblica Italiana, dopo un “voto di fiducia” presentato dal Governo.
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Dopo circa mille giorni di distanza, torna quindi al vaglio della Camera dei Deputati che aveva approvato il testo, successivamente emendato da Palazzo Madama.
Tra i più importanti, citiamo l’estensione dei termini di Prescrizione per perseguire e sanzionare casi di corruzione estera. Alcuni reati di corruzione (articoli 318, 319, 319-ter, 319-quater, 320, 321, 322-bis) vedono allungare il loro termine finale di prescrizione. Per queste condotte criminose infatti è previsto un tempo necessario a prescrivere pari al massimo della pena prevista più la metà. (Ad esempio, un reato con pena massima 12 anni, potrà essere considerato prescritto dopo 18 anni).
Nel corso degli ultimi anni, il Gruppo di Lavoro sulla corruzione ha regolarmente sollecitato l’Italia ad estendere i tempi di prescrizione, per assicurare che la corruzione straniera non fosse -di fatti- immune da sanzioni in Italia.
Il Gruppo di Lavoro incoraggia pertanto vivamente l’Italia a procedere urgentemente con l’Adozione del Disegno di legge in attesa di finalizzare La Riforma del proprio statuto di limitazioni.
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