Quanto ci costa la Corruzione? Solo 2 trilioni di Dollari all’anno…
“La corruzione del settore pubblico estrae ogni anno circa 1,5/2 trilioni di dollari dall’economia globale sotto forma di tangenti e costa moltissimo in quelle economie in cui la crescita stenta, poiché si perdono le entrate fiscali e i sostegni per la povertà.”
In vista di un summit internazionale sull’anti-corruzione a Londra, questo è il messaggio che, Christine Lagarde, Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale (FMI) lancia, delineando i costi economici della corruzione. Si tratta naturalmente di una delle tante stime fatte sul fenomeno che non hanno pretesa di essere affidabili ma piuttosto di mostrarne l’ordine di grandezza. In un dettagliato rapporto pubblicato prima del vertice e intitolato “Corruption: Costs and Mitigating Strategies”, il FMI sostiene proprio come la corruzione colpisca “alcuni o tutti i driver” della crescita potenziale di un paese, tra cui la stabilità finanziaria e gli investimenti pubblici e privati.
Partendo da una ricerca della Banca Mondiale del 2005, il paper stima che circa il 2 per cento del prodotto interno lordo globale è ormai pagato in tangenti ogni anno. Tuttavia si afferma che i cosiddetti costi ‘indiretti’ della corruzione sono sostanzialmente ancora più elevati: essi infatti riducono le entrate pubbliche, incoraggiando l’evasione fiscale e riducendo gli incentivi a pagare le tasse, lasciando meno soldi a disposizione per gli investimenti pubblici in infrastrutture, sanità e istruzione. Mentre taluni sostengono che le tangenti sono semplicemente ‘grasso per le ruote del business’, il Fondo Monetario Internazionale sostiene che la corruzione allontana gli investimenti dai paesi in cui la stessa è diffusa facendo aumentare i costi di indebitamento. ‘Mazzette e corruzione indeboliscono i sistemi bancari, lasciando la gente fuori dei mercati finanziari’. La stessa Lagarde afferma che al giorno d’oggi gli investitori cercano paesi i cui funzionari pubblici siano ‘in cima alla lista dell’integrità’, perché vogliono garanzie che non dovranno pagare costantemente tangenti.
Nell’aiutare i propri 189 stati membri nella progettazione e attuazione di strategie anti-corruzione, il Fondo Monetario sottolinea la necessità di attuare parallelamente, sia incentivi sia deterrenti appropriati. A tal riguardo, nel rapporto precedentemente citato si afferma l’opportunità di istituire e applicare leggi anti-corruzione ma anche la necessità di semplificare i regolamenti e dare maggiori possibilità alle aziende crescere senza restrizioni e cavilli burocratici.
Questa seconda raccomandazione ci sembra assai importante per il nostro paese, che si segnala per avere un numero di norme di gran lunga superiore alla media europea, senza che queste portino a una riduzione del fenomeno criminale e corruttivo ma invece imbrigliando, certamente, i tanti onesti imprenditori e cittadini.