Che si dice in giro: Nuovo toolkit anticorruzione dell’OECD
Il 57% dei casi di corruzione straniera conclusi tra il 1999 e il 2014 ha coinvolto il settore del pubblic procurement. È quanto emerge dagli studi del toolkit “Typology of risks, mitigation measures and incentives in the extractive chain”, frutto dell’OECD Integrity Forum 2016 svoltosi lo scorso Aprile a Parigi. Alla luce dei Panam Papers, il segretario generale dell’OECD Angel Gurría, sottolinea come “strutture aziendali opache, che nascondono i loro beneficiari effettivi, possano facilitare i pagamenti di corruzione, ma anche l’evasione fiscale, la frode, l’appropriazione indebita di beni di proprietà dello Stato ed il riciclaggio di denaro”.
Come spiega Winnie Agbonlahor nel suo articolo “OECD releases new anti-corruption toolkit” su Global Government Forum, il nuovo strumento messo a disposizione dei Governi di tutto il mondo parte dall’analisi di 131 casi di corruzione conclusi o in corso in diverse giurisdizioni, delineando gli schemi di corruzione ed i veicoli utilizzati per corrompere. Copre un ampio spettro di settori politici collegati tra loro, comprese licenze, appalti, questioni fiscali e gestione delle finanze pubbliche.
“Abbiamo bisogno di una maggiore attenzione sull’aumento dell’integrità nell’approvvigionamento di beni e servizi se vogliamo vincere la battaglia contro la corruzione nel commercio transfrontaliero” afferma Angel Gurría.
L’articolo “OECD releases new anti-corruption toolkit” su Global Government Forum (27.04.16) consultabile al link.
L’evento 2016 OECD Integrity Forum, Fighting the hidden tariff: global trade without corruption, consultabile al link.
Il toolkit “Corruption in the Extractive Value Chain, Typology of risks, mitigation measures and incentives” , OECD (2016), consultabile al link.
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