GaxoSmithKline
GaxoSmithKline (GSK) ha riassunto Vivian Shi, un ex esecutore degli affari governativi cinesi nell’azienda britannica, al centro di una indagine interna come informatore delle accuse del pagamento di mazzette da parte del GSK alle compagnie cinesi.
Come raccontato nell’articolo “GSK re-hires China government relations executive linked to whistleblower probe” su Reuters, GSK è stato punito per 489 milioni di dollari l’anno scorso dopo l’indagine della polizia cinese, riportando che l’azienda abbia pagato dei medici per la prescrizione dei suoi farmaci. L’indagine condotta sottolinea inoltre come in Cina vi sia l’abitudine a velocizzare la conformità nelle aziende. A seguito del coinvolgimento nell’indagine interna, Shi è stata licenziata dal GSK per avere inviato delle email, che indicavano esplicitamente l’uso di tangenti da parte dell’azienda britannica, all’agenzia del governo cinese ed allo staff senior del GSK. L’investigazione del giugno 2013, richiesta da GSK, non ha provato il coinvolgimento di Shi, che intanto aveva lasciato il suo lavoro nel 2012, quando invece l’indagine è venuta a galla solo nel 2013. Il report sulla fuga delle informazioni è stato effettuato da ChinaWhys, una società si consulenza di risk managment guidata dall’investigatore inglese Peter Humphrey e sua moglie americana Yu Yingzeng, arrestati entrambi in Cina per la raccolta di informazioni private sui cittadini cinesi vendute poi a clienti privati, tra i quali anche GSK. Dopo che GSK è stato affermato colpevole, la società si è scusata dichirando di aver imparato dai propri errori e che dovrà lavorare duro per riguadagnare la fiducia dei cittadini cinesi. La Cina è il secondo mercato più grande del farmaco e si prevede una spesa di circa 185 miliardi di dollari entro il 2018 secondo le proiezioni di IMS Health.
L’articolo “GSK re-hires China government relations executive linked to whistleblower probe” su Reuters (3.08.15) al link.
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