Nuove misure anticorruzione: ecco come in Brasile si reagisce allo scandalo Petrobas

Nella categoria Estero da su 19 maggio 2015 0 Commenti

Non sono sicuramente tempi facili questi per il Brasile, dal momento che, nell’ultimo periodo, si è trovato in casa uno degli scandali più imponenti a livello globale.

Da qualche tempo, infatti, per alcune personalità di rilievo della politica del paese, il procuratore generale Rodrigo Janot ha esplicitamente chiesto alla Corte Suprema di aprire un’inchiesta con l’obiettivo di mandarle a processo, in quanto sospettate di aver accettato mazzette dalla Petrobras, l’ente petrolifero dello Stato, che sembra fosse in crisi da ormai qualche tempo.

La presidente Brasiliana, senza indugio, si è schierata immediatamente dalla parte della giustizia dichiarando che “il nostro governo è intransigente contro la corruzione, abbiamo il dovere di combattere l’impunità e la corruzione”.

Con estrema prontezza, infatti, il governo Brasiliano guidato dalla presidente Dilma Rousseff, esponente del partito Laburista Cristiano,  ha voluto dare un segnale forte al paese e non solo, presentando, al Congresso che dovrà approvarle,  una serie di misure anti-corruzione.

Tra queste, le aziende responsabili di crimini contro la pubblica amministrazione pagheranno ammende fino al venti percento dei loro profitti totali. Inoltre, per coloro che si sono arricchiti con azioni illecite, d’ora in poi , sarà previsto il sequestro di tutti i beni. Altra novità, tutt’altro che trascurabile, è che per essere nominati in posizioni governative, con queste nuove leggi, i candidati dovranno vantare una fedina penale immacolata e non avere alcun procedimento in corso.

Tali misure, come detto dalla stessa Rousseff, serviranno per ridare credibilità alle istituzioni e per riavvicinare i cittadini al mondo politico, dopo che sono rimasti comprensibilmente scossi dallo scandalo e da una serie di misure adottate negli ultimi anni, giudicate inefficaci oltre che dispendiose.

A questo punto, guardando per un attimo in casa nostra, possiamo notare che la situazione non è poi cosi diversa da quella del Brasile in quanto a scandali; e allora la domanda sorge spontanea, perché una reazione cosi dai governi nostrani non è ancora avvenuta. In fondo potremmo prendere qualche spunto dal governo Brasiliano non credete?

 

 

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Sono uno studente di 21 anni e frequento il terzo anno di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università di Roma Tor Vergata. Mi piacerebbe entrare nel mondo della finanza che ho sempre trovato incredibilmente affascinante. Mi piace viaggiare e conoscere nuove culture, anche perchè credo che insieme ad una buona istruzione, sia il modo migliore per aprire la nostra mente. Un’altra grande passione che ho è lo sport, specialmente quello di squadra, perché ritengo che anche questo aiuti a formare le persone. Ho aderito a questo progetto perchè penso che oltre a trattare un tema molto interessante come l’integrità, è anche una buona opportunità, per dei ragazzi giovani come noi, di interagire con dei veri professionisti.

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