L’influenza delle istituzioni politiche sulla corruzione
Le istituzioni politiche in un paese democratico dovrebbero occupare le prime file nella lotta alla corruzione, mentre troppo spesso assistiamo a scandali corruttivi che coinvolgono proprio i rappresentanti delle istituzioni stesse, coloro che noi tutti cittadini eleggiamo scegliendo di riporvi la nostra fiducia.
La tendenza che però purtroppo emerge ultimamente è quella di un generale scetticismo nei confronti dell’operato dei funzionari e rappresentanti politici, testimoniato da un evidente calo della fiducia riversata nei confronti del complesso di queste istituzione così come mostrato nel grafico sottostante: l’indice di fiducia si è ridotto di 20 punti percentuali in meno di 10 anni; nell’ambito di un sondaggio condotto da Eurispes nel 2013 il 73.2% degli intervistati ha dichiarato che nell’ultimo anno la propria fiducia nelle istituzioni politiche è diminuita (vedi risultati).
Alla base di tale sfiducia è probabile che, oltre all’evidenza di politiche inefficienti e scandali per condotte poco lecite, ci sia il fatto che i processi che portano le istituzioni politiche a decidere e ad agire in determinati modi non sono così limpidi e di facile accessibilità per un privato cittadino, che non è perciò in grado di individuare i responsabili dietro ad ogni provvedimento.
Questa carenza di chiarezza nella definizione delle responsabilità è al centro di un paper dal titolo “Clarity of responsibility and corruption”, pubblicato sull’American Journal of Political Science nel 2009 dal professore americano M. Tavits, in cui si dimostra che le istituzioni politiche influenzano effettivamente il livello di corruzione di un paese in base al grado di trasparenza con cui vengono affidate le responsabilità ai rappresentanti politici.
Infatti se i processi con cui vengono assegnati determinati compiti e mansioni ai vari funzionari istituzionali non sono chiari, la capacità dei cittadini votanti di valutarne l’operato si riduce, riducendosi perciò la loro stessa facoltà di “premiarli” o “punirli” tramite il voto; ed essendo effettivamente controllabili, per non essere puniti devono dimostrarsi non solo corretti nelle proprie azioni, ma anche impegnati nel combattere ogni tipo di comportamento indebito o corruttivo, poiché contrariamente potrebbero essere accusati di acconsentire tacitamente agli abusi di cui sono a conoscenza.
Al contrario, un alto livello di chiarezza nella determinazione delle responsabilità produce nei rappresentanti politici considerevoli incentivi sia per intraprendere linee di condotta efficienti sia per contrastare la corruzione, perché l’elevata trasparenza rende impossibile disseminare colpe e responsabilità per dimostrarsi integri, bisogna esserlo davvero.
L’analisi condotta identifica quattro variabili principali che incidono sul livello di chiarezza nella definizione delle responsabilità:
- la dimensione della maggioranza parlamentare, nel senso che quando un partito ha la piena maggioranza la chiarezza è massima, mentre nel caso di una maggioranza debole è necessario l’appoggio di altre forze parlamentari e c’è quindi il rischio che gli elettori non siano in grado di distinguere i veri policy-makers;
- la durata e la stabilità del governo, poiché risulta più facile valutare le varie responsabilità nei governi duraturi rispetto a quelli di breve durata;
- il grado di influenza esercitabile dalle opposizioni, nel senso di esercizio di un controllo sull’operato della maggioranza, che se alto implica quindi la necessità di elevata chiarezza nella determinazione dei doveri;
- il numero dei partiti, poiché risulta importante non solo che gli elettori identifichino i responsabili della maggioranza, ma che possano anche scegliere i loro eventuali sostituti tra una sufficiente gamma di alternative.
L’intero studio dimostra quindi, tramite un modello di regressione lineare, che la chiarezza nella definizione delle responsabilità nell’ambito delle istituzioni politiche di un determinato paese è significativamente legata al livello di corruzione dello stesso secondo una correlazione negativa.
In conclusione risulta evidente che le istituzioni politiche incidono notevolmente sul grado di corruzione presente in un paese, ed è importante che siano responsabili non solo delle proprie attività e far sì che queste siano lecite e trasparenti, ma farsi anche carico del controllo nei confronti dell’operato dell’intero ambito istituzionale. In questo modo oltre a contrastare il fenomeno corruttivo, si migliora anche il grado di fiducia e coinvolgimento dell’elettorato, capace di valutare l’efficienza e la liceità dell’azione degli organi politici.
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