L’Agenzia delle Entrate contro la corruzione
”Se intendiamo perseguire davvero la lotta all’illegalità fiscale NOI per primi dobbiamo essere l’emblema della legalità e dell’onestà”.
Con queste parole il direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, nell’ambito dell’attuazione del Piano Triennale Anticorruzione, comunica l’avvio di una nuova procedura. I dipendenti dell’Agenzia, per primi nella P.A., potranno denunciare condotte illecite (whistleblowing) godendo di strumenti di tutela.
Il provvedimento nasce dal recepimento della legge 190/2012 che prevede la tutela dell’anonimato e il divieto di discriminazione del dipendente segnalante. Vigile e garante è il Responsabile della prevenzione della corruzione, Roberto Egidi, diretto interlocutore dell’autorità giudiziaria competente. Al fine di assicurare la massima riservatezza alle segnalazioni dei dipendenti, verranno istituite, inoltre, apposite caselle funzionali.
Mail ad hoc e denunce criptate sono dunque gli strumenti previsti dalla guida inviata ai lavoratori che spiega come ”il dipendente che segnala non può essere assimilato ad un delatore” ma è un ”prezioso collaboratore spontaneo”. L’indicazione delle generalità di chi denuncia non è obbligatoria, ma il vademecum “auspica il ricorso a segnalazioni nominative”.
Ulteriore e fondamentale passo avanti nella lotta alla corruzione è l’istituzione di una formazione specifica per i dirigenti sui temi della legalità, dell’etica e della trasparenza. L’Agenzia ritiene, infatti, che la conoscenza del fenomeno sia fondamentale per i soggetti che rivestono ruoli di responsabilità. Per questo, sulla scia dello stesso decreto legge, sono previsti corsi di formazione e attività di sensibilizzazione.
In particolare, la programmazione didattica sarà strutturata in modo da trattare in maniera più specifica le tematiche connesse alle attività a maggior rischio di corruzione, ai presidi di controllo, ai soggetti che li attuano e alle sanzioni previste per il mancato rispetto delle misure di prevenzione. Attenzione maggiore sarà posta al tema dell’etica professionale e verrà dato spazio a momenti di confronto nell’ambito degli incontri tra Direttori Regionali e strutture periferiche.
“Il sonno dell’etica”, precisa il direttore, “non ci è consentito e nemmeno il sentimento di onestà a intermittenza”.
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