I giovani? Tollerano la corruzione ma non gli illeciti sportivi
Due ragazzi su tre “tollerano” la corruzione. Quest’affermazione è il risultato di una serie di questionari sulla percezione della corruzione somministrati in alcuni licei milanesi.
La notizia, che ha creato stupore e qualche imbarazzo, è stata annunciata dal Presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti lombarda ,Claudio Galtieri, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolta venerdì 6 marzo.
Dai test è emerso che gli adolescenti dimostrano maggiore sensibilità e sdegno quando si parla di illeciti nel campo dello sport, mentre in casi di corruzione nei rapporti tra imprenditori e poteri pubblici, si dimostrano più tolleranti e comprensivi.
“Questo è un segnale di osmosi di certi comportamenti cattivi” tollerati dalle famiglie e dalle scuole, ha commentato Galtieri.
E’ evidente come l’educazione possa giocare un ruolo cruciale nel formare le giovani menti, per far capire loro come dietro ad un gesto di illegalità, che può all’apparenza sembrare isolato, si nasconda una catena di effetti negativi che si ripercuotono su tutti gli individui.
Ed è proprio sull’educazione che bisogna puntare, per far emergere nei giovani, e non solo, un sentimento di legalità e correttezza.
Fortunatamente una risposta positiva in questo senso la stiamo avendo proprio in questo periodo.
Il 5 febbraio, infatti, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, e il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, hanno firmato una Carta d’Intenti per la promozione della legalità nelle scuole.
Il documento ha validità triennale e prevede attività che si realizzano nell’ambito dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”. Attività che sono finalizzate all’informazione, per poter così riconoscere i fenomeni di illegalità ed avere degli strumenti per affrontarli. Questo verrà fatto attraverso seminari ed attività, ma anche per mezzo di piattaforme digitali e social media, che coinvolgeranno non solo docenti e studenti, ma anche le famiglie.
Per realizzare questi obiettivi , inoltre, il MIUR istituirà un comitato tecnico-scientifico paritetico, che avrà il compito di predisporre, curare e approvare il piano annuale delle attività, monitorare le iniziative realizzate, ed in generale, adempiere ad ogni attività utile per il conseguimento degli obiettivi presenti nella Carta d’Intenti.
“Contro le mafie e la corruzione il nemico da combattere è comune, cioè l’ignoranza – ha affermato Giannini – la Buona scuola va nella direzione della conoscenza e della coscienza etica”.
Tags: ANAC, featured, Istruzione, Legalità, MIUR
Gentilissimi,
sono un prof. di scuola secondaria. Sarei interessato ad avere maggiori info su questa iniziativa.
In particolare sarei lieto di poter reperire il sondaggio distribuito a Milano, al fine di valutare di fare la stessa cosa presso la mia scuola nel contesto di altre iniziativa di “educazione alla legalità” in essere già presso la scuola.
Cordialmente