Tour della corruzione
In un articolo pubblicato il mese scorso abbiamo parlato di un insolito bus turistico (qui). Si tratta del Corruptour di Monterrey (Messico), un bus che ogni fine settimana offre corse gratuite di un’ora percorrendo luoghi della città diventati simbolo di corruzione.
Ma non bisogna andare così lontano per trovare iniziative di questo genere.
Infatti l’idea dei “tour della corruzione” nacque a Praga nel 2011 da Petr Sourek, filosofo, organizzatore di eventi culturali e mostre d’arte, che dopo aver letto l’ennesima storia di presunta corruzione, ideò questa nuova forma di turismo.
“Abbiamo voluto invertire l’ordine consueto delle cose. La corruzione si nutre essenzialmente di lavoro, quindi abbiamo deciso di avviare un business che si nutre di corruzione ” afferma Sourek.
Circa il 90% dei cittadini pensa che il problema numero uno del Paese sia la corruzione, la quale è diventata ormai una piaga sociale che genera dissensi nell’opinione pubblica a causa dell’enorme dispendio di risorse economiche che sono un ulteriore ostacolo alla crescita. Praga, in special modo, è considerata la capitale della corruzione, al punto da ribattezzare ironicamente “Piazza Marianske” (dove si trova il nuovo Municipio), con il nome di “Piazza Mafianske“.
Nonostante un’infinita sfilata di scandali di corruzione, dopo la caduta del comunismo, quasi nessuno è stato condannato per i reati commessi. Negli anni si sono susseguiti scandali che sono serviti solo ad alimentare lo sdegno dei cittadini, i quali, d’altro canto, erano abbastanza riluttanti ed impauriti nello sfidare chi era al potere, questo a causa del retaggio dell’epoca comunista.
Per questo in un primo momento i cittadini hanno avuto problemi a credere che il progetto di Sourek (CorrupTour) potesse avere esito.
Ma ben presto sono stati smentiti dai “sold out” che il tour realizzava, e il fenomeno ha assunto sempre più popolarità, non solo tra i cittadini, ma anche tra i turisti.
L’iniziativa però ha anche suscitato critiche e avuto non pochi problemi, soprattutto agli inizi.
A seguito di una denuncia anonima, le autorità hanno perquisito la sede di CorrupTour per controllare che i documenti della società fossero in regola, e un ospedale, durante una visita, ha impedito alla compagnia di entrare nel suolo di sua proprietà.
L’allora sindaco di Praga , Bohuslav Svoboda, aveva dichiarato di non essere contento per l’attenzione che il CorrupTour stava dedicando al Municipio e al suo lavorato, ma che “se chiudiamo loro le porte in faccia, mostriamo solamente che nulla cambierà nel nostro Paese”. Svoboda aggiunse: “Personalmente, non vedo l’ora di essere in grado di organizzare escursioni non più chiamate CorrupTour, ma AnticorruptTour. Questo è quello che voglio!”.
Sourek si augura che il suo CorrupTour possa uscire presto dal business grazie ad un Governo più pulito e trasparente, ma le previsioni, almeno per ora, mostrano il contrario.
La Repubblica Ceca, infatti, sta facendo del suo meglio per migliorare la situazione.
L’Open Data Barometer (rapporto), un documento che descrive lo stato delle politiche per la promozione dei dataset di dati pubblici e dell’open government nel mondo , pone il Paese al 17° posto nella classifica, con un punteggio di 58.07/100 (contro il 43,18 del 2013).
Questo mostra un impegno da parte del Paese verso una maggiore trasparenza, al fine di ridurre il fenomeno corruttivo e migliorare i servizi pubblici .
Iniziative incentivanti non provengono solamente dal settore pubblico, ma anche da singoli cittadini. Un grande esempio è dato dal matematico Karel Janecek, che ha fatto fortuna creando algoritmi per il trading finanziario avanzato, ma che è anche conosciuto per essere un attivista anti-corruzione convinto. Janecek ha istituito un fondo (vedi qui) per premiare burocrati o altri funzionari che presentano delle prove attendibili di corruzione o altre attività illecite. L’idea di base è quella di sostenere i whistleblowers (informatori), riconoscendo loro un premio in denaro, nonché visibilità e riconoscimento sociale per il loro operato.
L’interesse per il Tour di Sourek si è diffuso al punto tale da fargli valutare l’idea di aprire dei franchising in paesi ben noti per i loro scandali di corruzione, quali “Thailandia, Grecia e Italia”.
L’idea di un CorrupTour nel nostro Paese potrebbe certamente suscitare curiosità e forse qualche presa di coscienza in più.
Ma tutti noi ci auguriamo che un’azione del genere non venga resa necessaria e che un cambiamento in positivo avvenga in maniera spontanea al più presto.
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