Presentarsi così è bene?
La presentazione del Corruption perception index 2014 e di ALAC (vedi qui) di Virginio Carnevali, direttore del Trasparency International Italia,e del presidente A.N.A.C. Raffaele Cantone, tenuta oggi è quanto di più amaro ci possa essere in vista di quanto si sente dal «buon parlare» da parte delle istituzioni. L’Italia è al 69-esimo posto con 43 punti totalizzati su 100, insieme a Romania, Grecia e Bulgaria, con i punteggi più bassi d’Europa.
Il punteggio è basso (vedi) rispetto a tanti altri nostri Paesi Europei (e non) ma di discreto apparire rispetto ai restanti 100 Paesi della classifica. A questo punto però è logico porsi la domanda su quali paesi risultiamo essere migliori in questa classifica. Ebbene per lo più sarebbero paesi di basso sviluppo economico che registrano bassi punteggi anche negli usuali indicatori Macroeconomici (c.d. «fondamentali»). Ma se l’Italia proponesse di correggere per il fattore sviluppo (i Paesi a basso sviluppo sarebbero trattati sviluppati come l’Italia) la sua posizione cambierebbe? A questo prosito si può leggere un indicatore derivato dal CPI, ovvero l’EPCI, che vede l’Italia battuta da tutti, tranne che dalla Grecia. La metodologia del CPI avvantaggia enormemente l’Italia in questo senso e per le nostre presentazioni forse alla fine è meglio così, perchè potrebbe essere altrimenti.
Piero Massotti
Tags: corruzione, indice, trasparenza