I numeri della corruzione in Europa
Di seguito sono riportati i risultati dei sondaggi dell’Eurobarometro sulla percezione e sull’esperienza del fenomeno della corruzione, inseriti nel report della Commissione europea su tale questione pubblicato il 3 febbraio 2014 (per il testo integrale:
http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/e-library/documents/policies/organized-crime-and-human-trafficking/corruption/docs/acr_2014_it.pdf).
All’inizio del 2013 Eurobarometro ha condotto due sondaggi in vista della relazione dell’Unione sulla lotta alla corruzione:
1) un sondaggio speciale Eurobarometro (condotto ogni due anni tra la popolazione generale di tutti gli Stati membri mediante colloqui personali, per un campione complessivo di 27786 intervistati; il sondaggio in questione è stato svolto tra fine febbraio e inizio marzo 2013);
2) un sondaggio Flash Eurobarometro sulle imprese (sondaggio telefonico condotto per la prima volta nel 2013 tra il 18/02 e l’08/03; è stata chiesta l’opinione di imprese, di tutte le dimensioni, operanti nei settori dell’energia, della sanità, delle costruzioni, della lavorazione, delle telecomunicazioni e della finanza).
Considerando nel loro insieme i dati del sondaggio speciale Eurobarometro sulla percezione generale della diffusione della corruzione, e sulla possibilità effettiva di ricevere richieste di tangenti (esperienza diretta di corruzione), gli Stati membri si possono così caratterizzare:
• In Danimarca, Finlandia, Lussemburgo e Svezia gli intervistati hanno indicato raramente di aver ricevuto richieste di tangenti (meno dell’1% dei casi) e un numero di persone notevolmente inferiore alla media dell’UE ritiene che la corruzione sia diffusa (rispettivamente 20%, 29%, 42% e 44%). Nel caso del Regno Unito, solo 5 persone su 1 115 hanno ricevuto una richiesta di tangente (meno dell’1%), miglior risultato in tutta Europa;
• In Germania, Paesi Bassi, Belgio, Estonia e Francia più della metà degli intervistati ritiene che la corruzione sia un fenomeno diffuso, ma il numero effettivo di persone che hanno dovuto pagare una tangente è basso (circa il 2%). L’Austria presenta caratteristiche analoghe, eccetto un numero leggermente superiore di intervistati (5%) che hanno dichiarato di aver ricevuto richieste di tangenti.
• In Ungheria, Slovacchia e Polonia un numero relativamente elevato di persone (rispettivamente 13%, 14% e 15%) ha ammesso di aver sperimentato direttamente la corruzione, esperienza tuttavia circoscritta a pochi settori (in particolare a quello della sanità).
• In Portogallo, Slovenia, Spagna e Italia le tangenti sembrano rare, ma un numero relativamente ridotto di intervistati ha dichiarato di aver ricevuto richieste esplicite o implicite di tangenti negli ultimi 12 mesi. Sebbene l’esperienza diretta del fenomeno sia apparentemente rara (1-3%), la percezione è influenzata così pesantemente dai recenti scandali politici e dalla crisi economica e finanziaria che gli intervistati hanno un’impressione negativa della corruzione in generale (rispettivamente 90%, 91%, 95% e 97%).
• In Croazia, Repubblica ceca, Lituania, Bulgaria, Romania e Grecia (che figurano tra i paesi con i risultati peggiori per quanto concerne la percezione e l’effettiva esperienza della corruzione) tra il 6% e il 29% degli intervistati ha affermato di aver ricevuto richieste esplicite o implicite di tangenti negli ultimi 12 mesi, mentre tra l’84% e il 99% ritiene che la corruzione sia diffusa nel proprio paese.
• I paesi non menzionati in precedenza (ossia la Lettonia, Malta, l’Irlanda e Cipro) presentano risultati che non divergono sostanzialmente dalla media dell’UE in merito agli aspetti considerati.
A livello europeo, tre quarti degli intervistati (76%) ritengono che la corruzione sia diffusa nel proprio paese. I paesi in cui gli intervistati sono più propensi a considerare la corruzione un fenomeno diffuso sono la Grecia (99%), l’Italia (97%), la Lituania, la Spagna e la Repubblica ceca (95% ciascuna).
Un quarto degli europei (26%), contro il 29% nel sondaggio Eurobarometro del 2011, ritiene di essere personalmente colpito dalla corruzione nella vita quotidiana. I paesi in cui le persone sono più inclini a dichiararsi toccate dalla corruzione sono la Spagna e la Grecia (63% ciascuna), Cipro e la Romania (57%) e la Croazia (55%); quelli in cui questa tendenza è minore sono la Danimarca (3%), la Francia e la Germania (6% ciascuna).
Circa un europeo su dodici (8%) afferma di essere stato oggetto o testimone di casi di corruzione nel corso degli ultimi 12 mesi. È più probabile che gli intervistati dichiarino di aver assistito a casi di corruzione o di averli vissuti in Lituania (25%), Slovacchia (21%) e Polonia (16%), mentre è meno probabile in Finlandia e Danimarca (3%), a Malta e nel Regno Unito (4%).
Circa tre quarti degli europei (73%) ritiene che la corruzione e le raccomandazioni siano spesso il modo più facile per accedere a determinati servizi pubblici nel proprio paese. Questa convinzione è più diffusa in Grecia (93%), a Cipro (92%), in Slovacchia e in Croazia (89%).
Come nel 2011, circa due europei su tre (67%) ritengono che il finanziamento dei partiti politici non sia sufficientemente trasparente e controllato. I paesi in cui questa opinione è più condivisa sono la Spagna (87%), la Grecia (86%) e la Repubblica ceca (81%), mentre in Danimarca (47%), nel Regno Unito (54%), in Svezia (55%) e in Finlandia (56%) lo è meno.
Poco meno di un quarto degli europei (23%) concorda sul fatto che gli sforzi compiuti dai rispettivi governi per combattere la corruzione sono efficaci; circa un quarto (26%) ritiene che i successi giudiziari nel proprio paese siano sufficienti per dissuadere le pratiche corruttive.
Per quanto concerne il sondaggio Flash Eurobarometro sulle imprese, i risultati per paese mettono in luce notevoli differenze, con un divario di 89 punti percentuali tra il livello di percezione della corruzione più alto (Grecia: 99%) e quello più basso (Danimarca: 10%).
A livello europeo, più di 4 imprese su 10 ritengono che la corruzione sia un problema per l’attività imprenditoriale, così come il clientelismo e il nepotismo. Alla domanda specifica se la corruzione sia un problema per l’attività imprenditoriale, il 50% delle imprese del settore edile e il 33% di quelle del settore delle telecomunicazioni/dell’informatica hanno risposto che si tratta di un problema grave. Quanto più piccola è l’impresa, tanto più spesso la corruzione e il nepotismo sembrano costituire un problema per l’attività imprenditoriale. Questa opinione tende ad essere ad essere più condivisa in Repubblica ceca(71%), Portogallo (68%), Grecia e Slovacchia (66% entrambe).
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