L’Educazione Anticorruzione in Italia

Nella categoria Eventi da su 1 giugno 2017 1 Commento

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Oggi in una caldissima giornata di inizio estate tra il traffico dei turisti della Capitale si è tenuta a Montecitorio una bellissima conferenza sull’educazione all’anticorruzione, strumento di prevenzione e promozione della cittadinanza attiva.

La conferenza è iniziata con le parole dei Deputati Eleonora Cimbro e Michele Nicoletti che hanno presentato il rapporto Youth Against Corruption dell’assemblea del Consiglio d’Europa in cui emerge la necessità di una strategia a lungo termine che intervenga sull’educazione dei giovani per penetrare nella cultura di una società, facendo sviluppare quegli anticorpi fatti di etica ed educazione che possono prevenire la corruzione, e a tal fine l’istruzione riveste un ruolo fondamentale.

Alla conferenza ha preso parte anche Virginio Carnevali Presidente di Transparency International Italia che ha fatto notare quanto la corruzione sia la nuova arma delle Mafie, capace più della violenza esplicita di far ottenere risultati e alleanze, e di come purtroppo il danno pubblico prodotto dalla corruzione non venga avvertito come grave e tangibile nonostante sia qualcosa che si ripercuote negativamente su di tutti, specialmente sugli strati più deboli della popolazione, creando un danno incalcolabile.

 

In seguito Paolo Sciascia Dirigente MIUR e Nicoletta Parisi Consigliere ANAC hanno presentato la Carta d’Intenti che vede la partecipazione del MIUR, dell’ANAC, del DNA e dell’ANM.

La Carta della durata di tre anni, partita nel 2015, intende proporsi l’obiettivo di sviluppare una sinergia tra le istituzioni per diffondere l’arma della prevenzione, sempre più consapevoli di quanto questa sia più efficace della semplice repressione e dell’azione di una Magistratura satura oltre ogni limite di lavoro.

La prevenzione parte soprattutto dall’istruzione e proprio per questo alla conferenza hanno preso parte i dirigenti e gli insegnanti di istituti scolastici che da Nord a Sud si sono contraddistinti per pratiche di educazione all’anticorruzione innovative e lungimiranti come il Progetto Erasmus+, pratiche che mostrano quanto davvero la scuola possa e debba essere la forgiatrice di buone coscienze.

 

La conferenza si è conclusa con una tavola rotonda tenuta da Edoardo Clienti Segretario Generale Associazione Nazionale Magistrati, Gherardo Colombo ex Magistrato ed esperto di educazione alle regole per bambini e ragazzi e la Giornalista di Repubblica Federica Angeli.

Ancora una volta è emersa l’esigenza di un sistema che non si affidi alla sola difesa prodotta dalla repressione ma che sappia intaccare alla radice il problema, diffondendo modelli culturali virtuosi che partano dalla scuola fino all’educazione dei futuri politici, consapevoli che la corruzione toglie cittadinanza a tutti, ci rende sudditi creando una società verticale dove i diritti e soprattutto i doveri costituzionali che garantiscono la nostra uguaglianza vengono costantemente calpestati.

In conclusione è la cultura, lo sviluppo di un’etica della legalità che parta dal basso, dai cittadini comuni, dalle piccole cose, l’unica arma che col tempo può dare risultati. Certo tutto questo è molto lento ma è l’unico modo a lungo termine per vincere questa logorante battaglia legale e soprattutto culturale in cui è in gioco il nostro vivere civile.

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sull'autore ()

Sono laureato magistrale in Scienze dell'Informazione della Comunicazione e dell'Editoria e in Letteratura, Filologia Moderna e Linguistica e voglio diventare un insegnante. Mi piace scrivere e approfondire gli argomenti che mi interessano e credo che il tema della legalità, dell’educazione a una cittadinanza attiva e consapevole sia la base del vivere civile, l’unico modo per costruire un futuro migliore. Penso che questo progetto sia un ottimo modo per promuovere tutto ciò, un modo per avvicinare le nuove generazioni al tema della corruzione per imparare a riconoscerla e combatterla.

Commenti (1)

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  1. avatar Giovanni scrive:

    finalmente istituzioni autorevoli adottano iniziative culturali che coinvolgendo i giovani alimentano la speranza di una Italia migliore.

    Una Italia che vive alla luce della nostra Costituzione, nella osservanza delle leggi, nel rispetto degli altri;

    che possiede gli anticorpi necessari per emarginare la mala Italia delle tresche, degli intrallazzi, delle truffe, delle raccomandazioni, delle mafie che ammorba la vita civile e democratica del Paese;

    che onora i martiri caduti per impedire alle mafie l’annientamento della democrazia nel
    nostro Paese giorno per giorno, concretamente, con atti piccoli e quotidiani, ma carichi di essenza e valore;

    che riconosce nel Tricolore e nel nostro Inno Nazionale i simboli autentici che incarnano l’essenza e i valori della nostra Repubblica.

    Un Italia bella, libera, giusta.

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