Negare il conflitto d’interessi è ormai negare la realtà.

Nella categoria Conflitto d'interessi da su 19 ottobre 2014 1 Commento

pdf

Il punto è che non esiste ordinamento giuridico democratico che non senta il bisogno di porre dei paletti per evitare l’accentramento di poteri attraverso l’accumulo di cariche e per impedire che chi ricopre incarichi con rilevanza pubblica possa sfruttare il proprio ruolo per interessi personali. Lo hanno già fatto Paesi europei come la Francia e la Spagna. Inserire in Costituzione il principio secondo cui, a chiunque siano affidate funzioni pubbliche, è fatto obbligo di operare nell’esclusiva cura degli interessi pubblici e in assenza di conflitti d’interessi. La legge Frattini non basta perchè la prassi è lunga: centottanta giorni per l’adozione di un decreto legislativo, un successivo passaggio consultivo delle Commissioni parlamentari, altri trenta giorni per l’adozione definitiva;
eccesso di burocrazia o un tentativo di allungare le tempistiche nella speranza che la Legislatura termini prima?
Non può considerarsi realmente incisiva una disciplina che si limita a prendere in considerazione solo le posizioni dei membri del Governo. Dobbiamo discutere anche di chi siede in Parlamento e nelle Authorithy; ancora, non si può tralasciare le cariche di governo regionali e locali, compresi i componenti delle costituende città metropolitane.

Misure che prendano in considerazione già quelle situazioni in cui il conflitto d’interessi sia una conseguenza anche solo potenziale della coesistenza, in capo al titolare di una determinata carica di governo, di interessi pubblici e privati in contrasto tra loro: questo sì che sarebbe un cambiamento di verso giacchè siano solo forme di prevenzione e di delineamento del fenomeno.

Investire l’Autorità garante della concorrenza e del mercato del ruolo della valutazione sui casi di conflitto di interessi potrebbe garantire maggiore efficacia.

Piero Massotti

Tags: , ,

avatar

sull'autore ()

Studio economia internazionale, credo fermamente in questo progetto per una diffusione dell'informazione su tematiche importanti quali l'integrità e la cultura. "Se prima ti ignorano, poi ti deridono, quindi ti combattono. E alla fine hai vinto."

Commenti (1)

Trackback URL | Commenti RSS Feed

  1. La corruzione si puo’ equiparare ad un cancro maligno ( inestirpabile? ) di tipo gerarchico dirigenziale..,
    morale e comportamentale . Del quale ( tanto per restare in Italia) la cosiddetta Legge Severino non rivela come uscirne,se tutela la gerarchia. E non tutela adeguatamente chi dovrebbe ,eventualmente, denunciare il malaffare. Tanto per fare un esempio: Se un lavoratore ,o una lavoratrice,che si avvede di un crimine commesso da un pezzo grosso, dovesse denuncire il misfatto andrebbe incontro a guai. il Bel Paese potrebbe a ragione( e con senso della tristezza o del raccapriccio ) essere chiamaro,invece che Italia..: Corruttopoli.
    La ” mafioseria” e’ dentro le istituzioni ( e fuori le istituzioni ) .mltissimo diffusa. il malaffare persiste impunito ,e impunibile, ai vertici e fa carriera . Al contrario, le persone oneste vengono emarginate e vessate. All’ ingresso del vivere ,senza i diritti, e costretti a subire il mobbing, la’ dove persino la Costituzione e’ resa inapplicabile, ai confini non della vita,i poveri e gli onesti ingiustamente costretti a subire e a soffrire,dovrebbe esserci ,ben visibile,la celebre frase di Dante Alighieri: Lasciate Ogni Speranza Voi Che Entrate.

Rispondi a Vladimiro Rinaldi Ranuzzi Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *